Critica d’Arte Arco di Trento, 1 marzo 1982
Bertarelli e la sua Arte.
Parlare dell’Arte di Bertarelli è un compito assai difficile poichè questo estroso artista assomma in sè diverse forme originali, a volte difficili da interpretare.
Partendo da un presupposto froidiano, il suo subconscio viene estrinsecando una lirica tutta particolare, un’inquietudine interiore quasi parossistica, ha la sua tecnica, materico plastica informale, la usa per modellare, plasmare ciò che egli sente, ciò che un’emozione, un pensiero lo colpisce particolarmente. Ne risulta quindi una creazione a volte dalle linee dure, decise, imprecise nella forma, a volte invece la materia è trattata con dolcezza, armonicamente. Bertarelli ricerca se stesso con immediatezza, senza indecisioni egli lavora di getto, quasi volesse con un sol colpo di scalpello esprimere tutto il suo Io, il suo amore per la natura. Ad una prima impressione può sembrare che l’artista sia volutamente ricercato e complicato m soffermandosi con più attenzione ci si accorge che egli è giunto a ciò attraverso varie esperienze, emozioni, ricercando e sperimentando sempre nuove forme di espressione.
Le sue opere in genere monocolori, vanno dal bianco avorio al brunito, dal colore caldo del legno al ramato, colori comunque sempre intensi e caldi.
Con un procedimento quasi espressionistico egli svolge il tema della lotta fra l’istinto e la ragione, la sensualità e lo spirito, è un intellettuale che riconosce nella sua individualità due modi di essere: da un lato l’uomo, cioè un mondo di pensieri, di sentimenti, di cultura, dall’altro “l’Essere” cioè un mondo di istinti arcaici, primordiali, ma sempre tendenti alla ricerca delle origini.
firmato Marco Longoni
Scritto in occasione di una sua visita ad Arco.